Il vino rallenta il processo d’invecchiamento
Il vino ha una forte incidenza diretta su moltissime funzioni quotidiane del nostro organismo, agendo come stimolante, coadiuvante o precursore.
In numerose ricerche condotte su scala mondiale si è però potuto notare una ulteriore caratteristica del vino, riguardante più un aspetto mentale.
Si è infatti dimostrato che il vino risulta anche un efficace elisir di longevità, stimolando ed agendo sulla conservazione del tempo delle funzioni del nostro organismo ma, soprattutto, esercitando nelle fasce d’età più avanzate una funzione psicologica di benessere ed armonia.
Lo stesso A. Fleming, in diverse occasioni, ha affermato che l’antibiotico poteva guarire gli uomini, ma osservava che era il vino a renderli felici.
Numerose ricerche hanno confermato che due o tre bicchieri al giorno diminuiscono il numero di decessi e si è constatato che un consumo oculato favorisce una longevità maggiore svolgendo una azione di protezione verso alcune patologie.
In Francia e negli Stati Uniti sono da tempo attivi dipartimenti per l’ideazione e lo sviluppo di campagne a favore del vino per sensibilizzare i consumatori su un corretto utilizzo e sui benefici riscontrabili.
Ulteriore conferma arriva dalla Danimarca, dove una ricerca ed una inchiesta hanno confermato su circa 13.000 persone che chi beve moderatamente acquisisce effetti benefici di carattere nervoso e vive più a lungo.
Uno tra i primi scienziati ad interessarsi degli effetti del vino è stato il francese Rostand fin dagli inizi dell’800, che affermava “se c’è una età in cui il vino possa tornare utile è quando gli anni assalgono le forze generali e diminuisce la forza degli organi”.
Conferme che arrivano da molteplici studi, come ad esempio segnalato da P. Viola che concorda un maggior vigore fisico associato a rilassamento nei soggetti anziani che consumino uno o due bicchieri di vino al giorno.
Il benessere fisico risulta inoltre associato a buone condizioni psichiche e ad una probabile diminuzione dei casi di arteriosclerosi.
Come possiamo però notare tutte queste ricerche sono sviluppate secondo criteri non comuni in fatto di quantità e ci si potrebbe quindi domandare entro quali livelli possiamo ottenere effetti benefici sugli anziani
La risposta non è così uniforme, ma in generale è comune accordo che ai soggetti anziani possano essere somministrate dosi fino ad un massimo del 10-20% in meno rispetto ad un soggetto adulto.
Per concludere possiamo notare anche effetti distensivi ed euforizzanti prodotti dal vino che si oppongono a stati depressivi frequenti in età avanzata, oltre a favorire l’ossigenazione celebrale con effetto antitensione.
Inoltre il vino è in grado di combattere l’ormone antidiuretico favorendo l’eliminazione delle scorie dall’organismo e di diminuire la quantità di trigliceridi e colesterolo nel sangue, favorendo una maggiore fluidità grazie a proprietà anticoagulanti.
Per ultimo ricordiamo nuovamente le proprietà antiossidanti dei polifenoli in grado di combattere l’insorgenza dei radicali liberi.
Possiamo quindi affermare che anche nelle fasce di età più avanzate l’esclusione di assunzione di vino dalla dieta non può che privare l’organismo di importanti effetti in grado di rallentare il processo di invecchiamento e di offrire una stabilità fisica più elevata.
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